Il 16 marzo 2015, alle ore 14:00, in occasione del 28esimo consiglio dei Diritti Umani a Ginevra, più di 3’500 tamil, provenienti da tutto il mondo con autobus, treni e aerei hanno protestato con un corteo pacifico partito dal giardino botanico di fronte alla stazione di Ginevra fino alla sede dell’ONU.
Durante questo corteo, i tamil hanno dimostrato il loro dissenso nei confronti delle autorità dello Sri Lanka, contro il rinvio della pubblicazione della ricerca condotta sull’inchiesta internazionale a riguardo dei crimini commessi durante l’ultima fase della guerra civile in Sri Lanka.
I partecipanti sventolavano le bandiere dei tamil oltre a cartelli e striscioni dove c’erano le scritte: Vogliamo Giustizia, Vogliamo la libertà, ONU aprite gli occhi contro il genocidio dei tamil.
Inoltre, alla fine del corteo, sono stati gonfiati e liberati nel cielo 500 palloncini in onore dei nostri eroi e delle vittime. Su ogni palloncino c’era scritto un messaggio di cordoglio e speranza per un Tamil Eelam indipendente e sereno.
La protesta è terminata circa alle 17.45 dopo aver tenuto in Places des Nation discorsi in varie lingue come l’inglese,il francese, il tedesco,tamil …. nelle quali si chiedeva all’ONU di non stare a guardare, ma di intervenire sulla causa dei tamil pubblicando il più presto possibile i risultati dell’inchiesta di modo da chiarire meglio le ingiustizie che sono state fatte durante l’ultima fase di guerra civile nel Nord-Est dello Sri Lanka, perché ormai noi Tamil abbiamo perso le speranze nel governo dello Sri Lanka, perché pure questo come il precedente nei suoi primi 3 mesi in carica non ha fatto molto e siamo quasi convinti, che pure in futuro non farà molto.
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